Vivekacūḍāmaṇi
(Il gran gioiello della
discriminazione)
Edizione: Associazione Ecoculturale
Parmenides
(dalla II e III di copertina del testo)
Che cosa intendiamo per realtà? Con quali
strumenti o mezzi possiamo raggiungerla? A quali risultati porta la conoscenza
della realtà?
L’individuo occidentale interpreta la
realtà in base alle forme-immagini che la sua mente crea dietro
rappresentazioni sensoriali assai illimitate.
Siamo soliti speculare su ciò che è
la nostra particolare immagine-universo,
anziché sulla realtà in sé. Il mondo che ci circonda è sempre un mondo
rapportato alla nostra interpretazione mentale, basta spostare la
focalizzazione e la dimensione ché simile mondo acquisti interpretazione e
realtà diverse. Quando un qualunque dato oggettivo cade sotto la nostra
percezione sensoriale-mentale, esso viene rapportato e modificato da quella
stessa nostra percezione e proiettato come dato reale e assoluto.
In Oriente, ma anche nell’Occidente
classico, soprattutto dell’antica Grecia (Pitagora, Parmenide, Platone,
Plotino, Neopitagorici e Neoplatonici), in linea strettamente tradizionale, è
Reale ciò che non subisce cambiamento e diversificazione, moto e processo, per
cui si può definire la Realtà nella sua accezione più profonda: Assoluto. Ciò
che non è Assoluto-reale non è altro che fenomeno, apparenza.
Abbiamo parlato di Assoluto, il che
equivale a parlare di Metafisica e il Vedānta
advaita, di cui il Vivekacūḍāmaṇi segue
i princìpi, è metafisica pure perché la sua tematica fondamentale è proprio
questa ricerca dell’Assoluto in quanto Reale puro: “Esiste una realtà, un’entità
assoluta, la quale è l’eterno sostrato della coscienza differenziata, testimone
dei tre stati e distinta dai cinque involucri”.
In questa sua opera Śaṅkara ha
dispiegato non solo una metafisica teorico-intuitiva della Realtà, portando un
grande contributo al pensiero filosofico umano, ma ha anche concretizzato una
strada-sentiero che può essere realizzata e vissuta; infatti nel corso del
dialogo Egli tratta dei mezzi o strumenti necessari per penetrare nel mondo
delle cause e rompere le catene delle false sovrapposizioni prodotte dall’ignoranza
avidyā. Tra questi riveste
particolare importanza viveka, la discriminazione
o discernimento intellettivo tra il reale e il non reale, che dà il titolo all’opera
stessa: “Il gran gioiello della discriminazione”. Un “gioiello” che illumina
della sua luce e della sua purezza la nostra coscienza affinché possa vivere la
gioia che nasce dal riconoscimento della nostra eternità, compiutezza e
pienezza.
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