Dall'Articolo pubblicato nel mese di dicembre 2015:
"Sugli Scopi dell'Ordine dei Cavalieri Eidon e il suo Insegnamento".
Il Sovrano Ordine dei Cavalieri Eidon rispetta ogni
tradizione filosofica e qualsiasi religione, purché lavorino alla Gloria di
Dio, per l'amicizia tra tutti gli esseri umani.
L’Ordine, come recita la parte iniziale della sua “Regola”,
si consacra a Gesù Cristo e alla sua Santissima Madre, perché riconosce la loro
responsabilità verso l’umanità. Elegge invece come suo protettore San Michele
Arcangelo, giacché conosce la sua realtà oggettiva e il ruolo tangibile che ha
nella Manifestazione Universale.
Nascono, ora, ulteriori domande.
Come può l’Ordine avere cognizione di quale sia la realtà del
Cristo, della Madonna e dell’Arcangelo Michele? E, inoltre, come entrano Essi
in un contesto che si rivolge alla non dualità, che per sua natura interna non
è orientata verso ciò che è manifesto e duale, piano in cui si rappresenta
anche un Principio divino nella sua espressione formale?
La Conoscenza non duale, è vero, si rivolge alla
realizzazione dell’Essere che sta oltre la Manifestazione, è il telo bianco su
cui si proietta la creazione, come un dipinto su una telabianca.
Il processo di disidentificazione dell’Assoluto in noi dalle
forme, però, non può prescindere dal vivere nell’armonia con l’intera
Manifestazione Universale.
L’uscita dal sogno esistenziale in cui ci troviamo, pur
essendo noi stessi l’Assoluto Essere, comporta una vita in accordo con il
creato, che in termini tradizionali, chiamiamo, appunto, “Manifestazione
Universale”.
Se è vero, quindi, che dal punto di vista dell’Assoluto, ogni
dualità, compreso il bene e il male, si scioglie in un Tutto Uno, è anche vero
che sul piano della realtà relativa spazio-temporale la dualità esiste e mostra
continuamente i suoi effetti.
Lo svelamento della Verità in noi, non può eludere
l’armonizzazione di tali valori polari. Prima di poter giungere all’Identità
coscienziale con tutti gli esseri, dobbiamo riconoscerci nell’intera Coscienza
Universale. Questa è la grande iniziazione all’Universalità descritta così bene
dall’esperienza dei Santi.
Ricordiamo fratello Sole e sorella luna, così come
fratello lupo, e fratelli e sorelle tutti gli esseri? Questo è l’Amore
Universale, e la realizzazione dello stesso è una condizione “sine qua non” per
poter svelare l’Assoluto Essere che siamo realmente.
Gesù insegnava: “Non si può arrivare al Padre se non tramite
Me”.
Gesù, che in Sé è anche il Padre, ci dice che non si può
arrivare all’Assoluto Padre se non tramite la realizzazione universale con
tutti gli esseri, che la sua Cristicità ha mostrato nella storia umana.
Dobbiamo considerare, quindi, la dimensione duale con cui ci
troviamo ora identificati, immersa nella dialettica tra bene e male. Tutto
questo rinunciando all’etica umana, che è sempre frutto relativo di una
forma-pensiero, e affermando in noi quell’etica originaria fondata sulla reale
nostra essenza. Il fulcro della stessa è la consapevolezza. E, operando la
necessaria rettificazione in noi, scopriamo che la consapevolezza, la presenza
a noi stessi, diminuisce ciò che è male e aumenta tutto quello che è bene. Essa
è la chiave dell’Amore Universale, e il vero Amore è sempre l’amore per tutti
gli esseri.
Molte tradizioni hanno lavorato alla Gloria di Dio, e hanno
messo in pratica quello che ha insegnato Gesù senza conoscerlo. Lo hanno fatto
ascoltando altri saggi uomini o altri emissari del Padre.
Questo Sovrano Ordine conosce la grande responsabilità del
Cristo e della Madonna in quest’opera di emancipazione dell’intera Coscienza
Planetaria, e non può prescindere da questa comprensione. Certo, lo Spirito
Santo, la Coscienza Divina in manifestazione, nella sua Unità Trinitaria, è
presente in molti luoghi e in varie tradizioni. C’è un fulcro, però, di tale
potenza Spirituale dell’Essere che è fissato nel Cristo, il Quale ha il compito
di portare questa umanità alla Casa del Padre.
L’Ordine, si pone in tale responsabilità e si consacra quindi
nella stessa.
Alla domanda che abbiamo posto, circa la certezza che
l’Ordine ha della realtà del Cristo e della sua continua Opera fra tutti noi,
possiamo qui far riferimento alla possibilità di fare esperienza del piano
spirituale manifesto con più canali conoscitivi, dal fisico percettivo a quello
animico del cuore, fino al silenzio spirituale di “comunione”. Non riteniamo
opportuno, in questa sede, dare però prova o informazione di queste possibilità
di verifica, e lasciamo alla ricerca personale di ognuno l’esperienza della
veridicità di tali affermazioni, non essendo questo lo scopo del nostro lavoro.
Esposto
in sintesi il motivo della consacrazione dell’Ordine, è necessario chiedersi
come esso intenda consegnare la conoscenza Non Duale.
Arjuna
Eques a Silentio
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