mercoledì 6 gennaio 2016

La Consacrazione dell'Ordine

Dall'Articolo pubblicato nel mese di dicembre 2015: 
"Sugli Scopi dell'Ordine dei Cavalieri Eidon e il suo Insegnamento".

Il Sovrano Ordine dei Cavalieri Eidon rispetta ogni tradizione filosofica e qualsiasi religione, purché lavorino alla Gloria di Dio, per l'amicizia tra tutti gli esseri umani.

L’Ordine, come recita la parte iniziale della sua “Regola”, si consacra a Gesù Cristo e alla sua Santissima Madre, perché riconosce la loro responsabilità verso l’umanità. Elegge invece come suo protettore San Michele Arcangelo, giacché conosce la sua realtà oggettiva e il ruolo tangibile che ha nella Manifestazione Universale.

Nascono, ora, ulteriori domande.

Come può l’Ordine avere cognizione di quale sia la realtà del Cristo, della Madonna e dell’Arcangelo Michele? E, inoltre, come entrano Essi in un contesto che si rivolge alla non dualità, che per sua natura interna non è orientata verso ciò che è manifesto e duale, piano in cui si rappresenta anche un Principio divino nella sua espressione formale?

La Conoscenza non duale, è vero, si rivolge alla realizzazione dell’Essere che sta oltre la Manifestazione, è il telo bianco su cui si proietta la creazione, come un dipinto su una telabianca.

Il processo di disidentificazione dell’Assoluto in noi dalle forme, però, non può prescindere dal vivere nell’armonia con l’intera Manifestazione Universale.

L’uscita dal sogno esistenziale in cui ci troviamo, pur essendo noi stessi l’Assoluto Essere, comporta una vita in accordo con il creato, che in termini tradizionali, chiamiamo, appunto, “Manifestazione Universale”.

Se è vero, quindi, che dal punto di vista dell’Assoluto, ogni dualità, compreso il bene e il male, si scioglie in un Tutto Uno, è anche vero che sul piano della realtà relativa spazio-temporale la dualità esiste e mostra continuamente i suoi effetti.

Lo svelamento della Verità in noi, non può eludere l’armonizzazione di tali valori polari. Prima di poter giungere all’Identità coscienziale con tutti gli esseri, dobbiamo riconoscerci nell’intera Coscienza Universale. Questa è la grande iniziazione all’Universalità descritta così bene dall’esperienza dei Santi. 

Ricordiamo fratello Sole e sorella luna, così come fratello lupo, e fratelli e sorelle tutti gli esseri? Questo è l’Amore Universale, e la realizzazione dello stesso è una condizione “sine qua non” per poter svelare l’Assoluto Essere che siamo realmente.

Gesù insegnava: “Non si può arrivare al Padre se non tramite Me”.

Gesù, che in Sé è anche il Padre, ci dice che non si può arrivare all’Assoluto Padre se non tramite la realizzazione universale con tutti gli esseri, che la sua Cristicità ha mostrato nella storia umana.

Dobbiamo considerare, quindi, la dimensione duale con cui ci troviamo ora identificati, immersa nella dialettica tra bene e male. Tutto questo rinunciando all’etica umana, che è sempre frutto relativo di una forma-pensiero, e affermando in noi quell’etica originaria fondata sulla reale nostra essenza. Il fulcro della stessa è la consapevolezza. E, operando la necessaria rettificazione in noi, scopriamo che la consapevolezza, la presenza a noi stessi, diminuisce ciò che è male e aumenta tutto quello che è bene. Essa è la chiave dell’Amore Universale, e il vero Amore è sempre l’amore per tutti gli esseri.

Molte tradizioni hanno lavorato alla Gloria di Dio, e hanno messo in pratica quello che ha insegnato Gesù senza conoscerlo. Lo hanno fatto ascoltando altri saggi uomini o altri emissari del Padre.

Questo Sovrano Ordine conosce la grande responsabilità del Cristo e della Madonna in quest’opera di emancipazione dell’intera Coscienza Planetaria, e non può prescindere da questa comprensione. Certo, lo Spirito Santo, la Coscienza Divina in manifestazione, nella sua Unità Trinitaria, è presente in molti luoghi e in varie tradizioni. C’è un fulcro, però, di tale potenza Spirituale dell’Essere che è fissato nel Cristo, il Quale ha il compito di portare questa umanità alla Casa del Padre.

L’Ordine, si pone in tale responsabilità e si consacra quindi nella stessa.

Alla domanda che abbiamo posto, circa la certezza che l’Ordine ha della realtà del Cristo e della sua continua Opera fra tutti noi, possiamo qui far riferimento alla possibilità di fare esperienza del piano spirituale manifesto con più canali conoscitivi, dal fisico percettivo a quello animico del cuore, fino al silenzio spirituale di “comunione”. Non riteniamo opportuno, in questa sede, dare però prova o informazione di queste possibilità di verifica, e lasciamo alla ricerca personale di ognuno l’esperienza della veridicità di tali affermazioni, non essendo questo lo scopo del nostro lavoro.

Esposto in sintesi il motivo della consacrazione dell’Ordine, è necessario chiedersi come esso intenda consegnare la conoscenza Non Duale.


Arjuna
Eques a Silentio


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